Autori


Autori della rivista (annate 2009-2018)

Marco Abram ha ottenuto un dottorato di ricerca in storia presso l’Università di Udine. È stato visiting PhD candidate presso l’Università di Belgrado, post-doc fellow al Center for Advanced Studies - South Eastern Europe e al Dipartimento di storia dell’Università di Fiume. Le sue ricerche si sono focalizzate in particolare sulle politiche dell’identità nella Jugoslavia socialista. Ha lavorato inoltre come ricercatore presso Osservatorio Balcani e Caucaso - Transeuropa tra il 2013 e il 2014 e nuovamente a partire dal 2017. I suoi articoli sono apparsi su riviste accademiche nazionali e internazionali.

Adriano Andri (Trieste 1956) collabora con l’Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli-Venezia Giulia. Si occupa principalmente della storia delle istituzioni scolastiche in ambito locale. Ha pubblicato saggi sulle riviste «Qualestoria», «Materiali di lavoro», «Clio». È autore, insieme a Giulio Mellinato, dei volumi Scuola e confine. Le istituzioni educative della Venezia Giulia (Trieste 1994) e Scuola e guerra fredda. Le istituzioni educative a Trieste 1945-1954 (Trieste 2001); ha partecipato ad alcuni volumi collettivi, tra cui Friuli e Venezia Giulia. Storia del ’900 (Gorizia 1997), Trieste tra ricostruzione e ritorno all’Italia (1945-1954), a c. di A. Verrocchio (Trieste 2004), Le carte dei Weiss. Una famiglia tra ebraismo e impegno politico (Trieste 2007) e Petrarca 1912-2012. Un liceo classico nella storia di Trieste (Trieste 2012).

Antonio Bechelloni insegna storia italiana all’Università di Lille 3. È autore di numerose pubblicazioni riguardanti l’emigrazione italiana e l’esilio politico in Francia, come pure la storia contemporanea francese. Ha pubblicato Carlo e Nello Rosselli e l’antifascismo europeo (Milano 2001). Ha coordinato il Centre d’Études et Documentation sur l’Émigration Italienne (CEDEI) ed è stato redattore della rivista del Centro, «La Trace». Recentemente ha pubblicato Vittorio Foa. Une traversée du siècle (Parigi 2011), ed è stato tra i curatori della collettanea Italie: La vie intellectuelle entre fascisme et République 1940-1948 (Lione 2013).

Simone Attilio Bellezza – è assegnista di ricerca presso il dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento. Addottoratosi all’Università Ca’ Foscari (2007) e di San Marino (2010), si occupa di storia dell’URSS, soprattutto durante la Seconda guerra mondiale e nel periodo del Disgelo. È redattore della rivista «Snodi. Pubblici e privati nella storia contemporanea». Il suo ultimo libro Ucraina. Insorgere per la democrazia è dedicato al processo di democratizzazione nell’Ucraina post-sovietica.

Marco Bencich – è iscritto dal 2010 al Dottorato di Ricerca in Scienze Umanistiche presso l'Università degli Studi di Trieste, con un progetto dal titolo Protagonisti e correnti del sionismo italiano nella stampa ebraica otto-novecentesca. All'interno di questo progetto ho effettuato nel novembre 2011 un'indagine archivistica presso il Central Zionist Archive e il Central Archives for the History of Jewish People di Gerusalemme. Per la nostra rivista ha pubblicato il saggio Il Comitato di assistenza agli emigranti ebrei di Trieste (1920-1940), proseguendo poi ricerche sul tema a New York, presso Center for Jewish History e il National Archives and Records Administration.

Lodovico Bertuzzi – Laureato in Relazioni internazionali presso l’Università di Bologna, ha frequentato il Corso di alta formazione in management dei progetti internazionali presso la Business School del Sole 24 Ore. Ha collaborato con l’OCSE e attualmente si occupa di strategie di internazionalizzazione e accesso ai finanziamenti internazionali per il settore privato. È specializzato nello studio delle dinamiche geopolitiche ed economiche dell’Asia Centrale, in particolare nell’area del Mar Caspio. 

David Bidussa – storico sociale delle idee, lavora presso la Biblioteca della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli di Milano. Collabora al supplemento «Domenica» de «Il Sole 24 ore» e al giornale on-line  www.linkiesta.it dove tiene un blog dal titolo «Storia minima». Ha pubblicato: Ebrei moderni (Bollati Boringhieri, 1989); Il sionismo politico (Unicopli, 1993); Il mito del bravo italiano (il Saggiatore, 1994); La France de Vichy (in collaborazione con Denis Peschansky, Feltrinelli, 1997); I have a dream (BUR, 2006); Siamo italiani (Chiarelettere, 2007); Leo Valiani, tra politica e storia (Feltrinelli 2008); Dopo l’ultimo testimone (Einaudi, 2009); Storia dell’idea sociale di sviluppo (Ediesse, 2009). Ha curato Goffredo Mameli, Fratelli d’Italia (Feltrinelli, 2010); Giulio Bollati, L’Italiano (Einaudi, 2011); Antonio Gramsci, Odio gli indifferenti(Chiarelettere, 2011); Ruggiero Romano, L’economia concreta. Scritti di storia economica (ISML, 2012). 

Silva Bon – È membro del Consiglio direttivo dell’Irsml FVG, dell’ADPPIA e presidente dell’Istituto regionale per la cultura ebraica nel Friuli Venezia Giulia, che ha il patrocinio della Comunità ebraica di Trieste. Ha prodotto numerosi saggi, articoli, interventi sulla storia del Novecento i più recenti dei quali sono: Un fascista imperfetto. Enrico Paolo Salem Podestà «ebreo» di Trieste, Centro Isontino di Ricerca e Documentazione Storica e Sociale «Leopoldo Gasparini», Gorizia 2009; Generazione in guerra. Memorie della Trieste in divisa. 1943-1945, Centro Isontino di ricerca e Documentazione Storica e Sociale «Leopoldo Gasparini», Gorizia 2010.

Massimo Bucarelli, ricercatore e docente universitario in Storia delle Relazioni Internazionali presso il Dipartimento di Storia, Società e Studi sull’Uomo, dell’Università del Salento, è autore di vari saggi e lavori monografi ci dedicati alle relazioni italo-jugoslave nel Novecento tra i quali: Mussolini e la Jugoslavia (1922-1939), (Bari 2006), La questione jugoslava nella politica estera dell’Italia repubblicana (1945-1999) (Roma 2008) e con I. Garzia e L. Monzali, di Aldo Moro, l’Italia repubblicana e i Balcani, (Nardò 2011).

Carlotta Cardon – Laureata in Storia con indirizzo medievale ha conseguito i diplomi in Archivistica  e in Biblioteconomia presso la Scuola Vaticana, il Master in Archivistica presso l’Università LUMSA di Roma e il diploma in Archivistica, Paleografia e Diplomatica presso l’Archivio di Stato di Roma. Si è occupata della gestione di vari archivi comunali e provinciali e della redazione e pubblicazione del fondo della Congregazione cardinalizia «de Auxiliis». Cultrice di Storia Moderna della Facoltà di Scienze Umanistiche della LUMSA, dal 2006 al 2009 ha collaborato con l’Archivio generale della Presidenza del Consiglio, occupandosi del riordinamento e della descrizione del fondo archivistico dell’Ufficio per le Zone di Confine, contribuendo alla redazione e alla pubblicazione dell’inventario.

Fabio Capano è dottorando di ricerca in Storia moderna europea presso il Dipartimento di Storia della West Virginia University. Nato e formatosi a Trento, si è spostato negli Stati Uniti per specializzarsi negli studi sul nazionalismo, la Seconda guerra mondiale e la Guerra fredda. Dopo aver completato studi d’archivio negli USA e in Italia, sta completando la sua tesi di dottorato dal titolo «A Journey along the Adriatic Border: Italianità in post-war Trieste». 

Vittorio Caporrella, è redattore presso il Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Università di Bologna. Durante il dottorato di ricerca in Storia d’Europa (Università di Bologna - Freie Universität Berlin) ha svolto una ricerca sulle scuole medie triestine dal 1880 al 1914. Si occupa prevalentemente di storia del diritto di famiglia e storia dell’istruzione. Sullo stesso tema ha recentemente pubblicato:Scuola, diritto linguistico e identità nazionale: il caso del Ginnasio di Gorizia, 1910-1912, in Trento e Trieste, Percorsi degli italiani d’Austria dal ’48 all’annessione, a.c. di F. Rasera (Rovereto 2014).

Tullia Catalan è ricercatrice di Storia contemporanea presso il Dipartimento di scienze umanistiche dell’Università di Trieste, dove insegna Storia dell’Ebraismo. I suoi studi più recenti sono incentrati sulla storia dell’ebraismo triestino e italiano fra Ottocento e Novecento e sul welfare nella Trieste del secondo dopoguerra. Fra le pubblicazioni più recenti il saggio Ebrei e nazione dall’emancipazione alla crisi di fine secolo, in Storia della Shoah in Italia. Vicende, memorie, rappresentazioni. Le premesse, le persecuzioni, o sterminio, a c. di M. Flores, S. Levis Sullam, M. A. Bonucci, E. Traverso, vol. I, Torino 2010.

Tullia Catalan, è ricercatrice di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Trieste, dove insegna Storia contemporanea e Storia dell’Ebraismo. Le sue ricerche si sono focalizzate sulla storia dell’ebraismo italiano nei suoi rapporti con la società non ebraica fra Ottocento e Novecento, con particolare attenzione al tema dell’antisemitismo. E’ componente del comitato di redazione della rivista «Quest: Issues in Contemporary Jewish History» della Fondazione CDEC di Milano. Fra le sue pubblicazioni più recenti Italian Jews and the 1848-49 Revolutions: Patriotism and Multiple Identities, in The Risorgimento Reviseted: Nationalism and Culture in Nineteenth-Century Italy, a c. di S. Patriarca, L. Riall, Palgrave Mac Millan, New York pp. 214-231; Les juifs italien et le Risorgimento: un regard Historiographique, in «Revue d’Histoire du XIXe siècle», n. 44, 2012, pp.127-137; The Jews and the Nation-States of Southeastern Europe from the 19th Century to the Great Depression. Combining Viewpoints on a Controversial Story, a c. di T. Catalan, M. Dogo, Cambridge Scholar Publishing, 2016; La Journéè de la Mémoire en Italie: le rôle des institutions entre centre et péripherie (2000-2013), in «Revue d’Histoire de la Shoah», n. 206, 2017, pp. 85-105.Gli autori di questo numero

Franco Cecotti – già docente di italiano e storia negli istituti superiori di Trieste, è collaboratore dell’Irsml FVG, di cui è stato presidente dal 2003 al giugno 2007; attualmente, è membro nel Consiglio direttivo dello stesso Istituto e dell’ANED. Ha collaborato con il ministero della Pubblica Istruzione, dal 1998 al 2003, in diversi progetti nazionali di formazione dei docenti sulla didattica della storia contemporanea. Interessi di ricerca sono lo studio dei confini (e la loro rappresentazione cartografica), l’emigrazione italiana, le condizioni dei civili durante la Prima guerra mondiale, la didattica della storia, l’uso della fotografia come documento di storia, temi sui quali ha pubblicato numerosi saggi e lavori.

Laura Cerasi – Ricercatore in Storia contemporanea presso l'Università di Genova. Le sue ricerche riguardano: culture politiche e associazionismo fra età liberale e fascismo; culture del lavoro e progetti corporativi; memoria e rappresentazione della città nel Novecento.

Ana Cergol Paradiž è assistente di Storia dell’Ottocento presso il Dipartimento di Storia dell’Università di Lubiana. Si occupa di storia delle donne, storia della medicina, storia sociale e storia demografica. Tra i suoi lavori: Evgenika na Slovenskem [L’Eugenetica in Slovenia], Sophia, Trieste 2013; con Irena Selišnik, Women’s sexual morality and the First world war in Slovenia in Uzduž i poprijeko. Brak, zakon i intimno građanstvo u povijesnoj i suvremenoj perspektivi, 2015;
Yugoslavia I. Slovenia in The history of East-Central European eugenics, 1900-1945: sources and commentaries, Bloomsbury Academic 2015; Illicit sexual relationships in the early 20th century: the issue of abortion in Love and sexuality: anthropological, cultural and historical crossings, Red Atena 2010.

Tommaso Chiarandini è attualmente dottorando di ricerca presso l’Università di Teramo, con un progetto relativo alle immagini e agli stereotipi dell’antislavismo
fascista. Laureatosi in Storia presso l’Università di Trieste con una tesi sulla campagna antisemita del 1938 nella stampa locale udinese, ha conseguito il titolo specialistico sempre presso l’Ateneo giuliano, con una tesi di storia orale sull’impianto Italcementi di Cividale del Friuli. Quest’ultimo lavoro, rivisto ed ampliato è stato
poi pubblicato col titolo «La chiamavano Tabogàn». Storia orale della fabbrica Italcementi di Cividale (Trieste 2013).

Marco Cuzzi insegna Storia contemporanea all’Università degli Studi di Milano. Si occupa in particolare di storia del fascismo e del neofascismo sia nell’ambito italiano sia internazionale, della storia del confine orientale d’Italia, della Jugoslavia nel Novecento e delle occupazioni italiane nei Balcani durante la Seconda guerra mondiale. Recentemente si è avvicinato alla storia della massoneria italiana e sta concludendo una monografia sul ruolo dei massoni italiani nel primo conflitto mondiale. Tra le sue pubblicazioni si ricordano: L’occupazione italiana della Slovenia (1941-1943) (Roma 1998); L’internazionale della Camicie nere. I CAUR (1933-1939) (Milano 2006); Antieuropa: il fascismo universale di Mussolini (Milano 2007); Vivere ai tempi della Repubblica sociale italiana(Roccafranca 2008); Istria, Quarnero, Dalmazia. Storia di una regione contesa dal 1796 alla fine del XX secolo(Gorizia 2009). Tra le ultime pubblicazioni si ricordano: Sui campi di Borgogna. I volontari garibaldini nelle Argonne (1914-1915) (Milano 2015) e Cibo di guerra. Sofferenze e privazioni nell’Italia dei conflitti mondiali (1915-1945) (Milano 2015).


Marco Cuzzi, professore associato di storia contemporanea all’Università degli Studi di Milano, si occupa in particolare di storia d’Italia nel Novecento, dei Balcani e del confine orientale, del fascismo e della massoneria. Ha collaborato con la Commissione italiana di storia militare e con il Comitato di studi italofrancese, è membro della rete universitaria per la Giornata della memoria e di diversi comitati scientifici. È condirettore della collana «Storia, politica e società» per Biblion e curatore della collana «Il Filo di Clio» per Alboversorio. Tra le sue pubblicazioni si ricordano: Istria, Quarnero, Dalmazia. Storia di una regione contesa dal 1796 alla fine del XX secolo (Libreria Editrice Goriziana, 2009) con Guido Rumici e Roberto Spazzali. Tra gli altri studi si ricordano: Sui campi di Borgogna. I volontari garibaldini nelle Argonne (1914-1915) (Biblion, 2015),Dal Risorgimento al Mondo nuovo. La Massoneria italiana nella Prima guerra mondiale (Le Monnier, 2017).

Gaetano Dato - ha conseguito nel 2013 il dottorato in Storia contemporanea presso la Scuola Dottorale in Scienze Umanistiche dell’Università di Trieste, con uno studio sull’uso  politico  della  storia  e sul rapporto  tra  politica  e  religione in relazione ai principali  luoghi  della memoria  nordadriatica. Ha scritto per le riviste scientifiche quali «Acta Histriae», «West Croatian History Journal», «Memoria e Ricerca», «Southeastern Europe - Brill». Ha recentemente pubblicato per la casa editrice LEG di Gorizia uno studio sulla strage di Vergarolla, presentato lo scorso giugno presso la Camera dei deputati: Vergarolla, 18 agosto 1946. Gli enigmi di una strage tra conflitto mondiale e Guerra Fredda.

Diego D'Amelio – È pubblicista e ricercatore presso l'Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli Venezia Giulia per i cui tipi ha pubblicato Progettare il futuro. Le Acli di Trieste e dell’Istria 1945-1966 (Trieste 2008). Si occupa di storia dei partiti e delle organizzazioni politiche nel dopoguerra, con particolare attenzione ai ceti dirigenti politici e amministrativi. Attualmente sta ultimando la propria tesi di dottorato sull'élite democristiana di Trieste. Fa parte del gruppo di ricerca incaricato di condurre lo studio sull'azione dell'Ufficio zone di confine. Attualmente è borsista presso la Scuola superiore di studi storici dell’Università di San Marino, con un progetto intitolato «Difendere l’italianità». L’azione dell’Ufficio zone di confine in Alto Adige e Venezia Giulia (1946-1954). Ha recentemente curato il volume La Camera confederale del lavoro. Nascita del sindacato democratico a Trieste, CCdL-Uil, Trieste 2010, in cui ha pubblicato il saggio La Camera confederale del lavoro. Vent’anni di sindacalismo democratico a Trieste.

Diego D’Amelio, direttore di «Qualestoria», è cultore della materia in Storia contemporanea presso il Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Trieste. È stato borsista post-doc presso l’Istituto storico italo-germanico di Trento (Fondazione Bruno Kessler) e presso la Scuola superiore di Studi storici dell’Università di San Marino. Si occupa di Storia delle regioni di frontiera e di Storia dei partiti e dei ceti dirigenti politici. Fra le principali pubblicazioni si segnalano: Imperfect normalization: the political repercussions of the Treaty of Osimo in Italy, in Italy, Yugoslavia, and International Politics in The Age of Détente, a c. di M. Bucarelli et. al. (Brussels 2015); «Peace in the Security» and «Bridge Border». The Italian Centre-Left and Jugoslavia Overcoming the Question of Trieste, in «Prispevki za novejšo zgodovino», vol. 1, 2015; Frontiere in transizione. Il lungo dopoguerra dei confini italiani fra emergenze e distensioni, in La difesa dell’italianità. L’Ufficio per le zone di confine a Bolzano, Trento e Trieste (1945-1954), a c. di D. D’Amelio et. al (Bologna 2015); Democristiani di confine. Ascesa e declino del «partito italiano» a Trieste fra difesa dell’italianità e normalizzazione adriatica (1945-1979), in «Contemporanea», vol. 3, 2014.

Fabio Degli Esposti - (Bologna, 1965) è ricercatore di storia contemporanea all’Università di Modena e Reggio Emilia. Si è occupato di storia economica e sociale italiana ed europea fra Otto e Novecento, studiando il rapporto fra istituzioni militari e sviluppo industriale. Negli ultimi quindici anni ha studiato e scritto prevalentemente su temi relativi alla Grande guerra, con una particolare attenzione per ambiti come la mobilitazione industriale, la politica interna italiana, l’atteggiamento degli intellettuali europei di fronte alla prima guerra totale della storia.

Diana De Rosa ha svolto attività di ricerca nell’Università di Trieste. Studiosa di storia sociale e delle istituzioni educative, ha pubblicato numerosissimi volumi e saggi. Ricordiamo, tra gli altri, Il baule di Giovanna. Storie di abbandoni e infanticidi (Palermo 1995), Gocce di inchiostro: gli asili, scuole, ricreatori doposcuola della Lega nazionale, Sezione adriatica (Udine 2000) e i più recenti Diletta moglie, amati figli. Disposizioni e sentimenti nei testamenti della Trieste asburgica (Firenze 2010), e Pane, brodo e minestre. Cibo di poveri, ammalati, bambini, soldati, marinai e carcerati nella Trieste asburgica (Trieste 2013).

Andrea Dessardo – Laureato in Scienze politiche ed internazionali a Trieste, ha scritto la sua tesi su «Vita Nuova», il settimanale diocesano della sua città, analizzando la situazione politica giuliana tra la fine della Seconda guerra mondiale e il 1965, anno di chiusura del Concilio Vaticano II e dell'avvio del centro-sinistra. Attualmente è è cultore della materia in Storia della pedagogia all’Università degli Studi di Udine e dottore di ricerca in Teorie, storia e metodi dell’educazione alla LUMSA di Roma. Ha collaborato a «Vita Nuova» dal 2002 fino al 2010 ed è segretario di redazione del trimestrale dell'Azione cattolica «Dialoghi». Già segretario diocesano del Movimento studenti di AC, è vicepresidente dell'associazione di Trieste. Collabora con il Centro studi «Jacques Maritain» di Portogruaro (Venezia); e per le Edizioni Meudon ha pubblicato Cinque racconti (2009) e i romanzi Come la spuma del mare (2009) e Stazioni intermedie (2010); per i tipi dell’Istituto ha pubblicato il volume «Vita Nuova» 1945-1965. Trieste nelle pagine del settimanale diocesano. Attualmente si occupa di informazione istituzionale e politica.

Vida Deželak Barič è Research Fellow all’Istituto di Storia contemporanea di Ljubljana. I suoi lavori di ricerca vertono prevalentemente sulla Slovenia durante il secondo conflitto mondiale, in particolare su l’attività del Partito comunista sloveno e il Fronte di liberazione. È autrice di diverse monografie, tra le quali, Komunistična partija Slovenije in
revolucionarno gibanje 1941-1943 – Communist Party of Slovenija and the Revolutionary Movement 1941-1943 – (Lubiana 2007). È tra gli autori del testo, fondamentale per la nuova storiografia slovena,Slovenska novejša zgodovina: od programa Zedinjena Slovenija do mednarodnega priznanja Republike Slovenije 1848–1992 – Slovenian Contemporary History: from the Programme of United Slovenia to the International Recognition of Slovenia 1848-1992 – (Lubiana 2005). Guida il progetto riguardante le vittime del secondo conflitto mondiale in Slovenia.

Matteo Di Figlia, insegna storia contemporanea all’Università di Palermo. Ha studiato in particolare il fascismo e la storia degli ebrei italiani nell’età repubblicana. Ha pubblicato, tra l’altro, i libri Farinacci. Il radicalismo fascista al potere(Roma 2007) e Israele e la sinistra. Gli ebrei nel dibattito pubblico italiano dal 1945 a oggi (Roma 2012).

Anna Di Gianantonio – Docente e storica, collabora con l’Irsml FVG ed è responsabile dell’Archivio della memoria del Consorzio Culturale del Monfalconese. Si occupa di storia politica e sociale con particolare attenzione alla storia di genere. Ha scritto diverse monografie sul lavoro femminile operaio e saggi sulla Resistenza, fra i quali: Le triestine donne volitive. Presenza e cultura delle donne a Trieste tra Ottocento e Novecento (con M. Rossi, Trieste 2006) e È bello vivere liberi. Ondina Peteani. Una vita tra lotta partigiana, deportazione ed impegno sociale (Trieste 2007).

Anna Di Gianantonio è insegnante e studiosa goriziana. Ha utilizzato per le sue ricerche le fonti orali e si è occupata prevalentemente di storia delle donne durante il fascismo e nella Resistenza e storia degli operai e delle operaie nel territorio isontino. È da molti anni membro del direttivo dell’Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli Venezia Giulia. Autrice di diversi saggi e monografie, ha scritto recentemente con Gianni Peteani, Ondina Peteani. La lotta partigiana, la deportazione ad Auschwitz, l’impegno sociale: una vita per la libertà (Milano 2011).

Gabriele Donato è dottore di ricerca in Storia contemporanea e insegnante di Storia e Filosofia. Con l’Istituto friulano per la Storia del Movimento di Liberazione ha pubblicato nel 2008 la monografia Sovversivi, dedicata all’antifascismo cospirativo in Friuli fra le due guerre. 
Negli anni successivi si è occupato del movimento sindacale nel Novecento e della violenza politica nell’Italia degli anni Settanta, tema sul quale dal 2010 ha svolto attività di ricerca presso l’Università di Trieste e sul quale, per i tipi del nostro Istituto ha pubblicato «La lotta è armata». Estrema sinistra e violenza: gli anni dell’apprendistato 1969-1972 (Trieste 2012).

Petar Dragišić (1975), ha conseguito il dottorato in Storia all’Università di Vienna - Institut für Osteuropäische Geschichte. È ricercatore presso l’Istituto per la storia contemporanea della Serbia a Belgrado (Institut za noviju istoriju Srbije). Nel 2013 è stato visiting fellow al Centro per gli studi dell’Europa sudorientale dell’Università di Graz. I suoi interessi di studio riguardano la politica estera jugoslava durante la guerra fredda e la migrazione di manodopera dall’ex Jugoslavia. È autore di due libri: Jugoslovensko-bugarski odnosi 1944-1949 (2007) e Odnosi Jugoslavije i Austrije 1945-1955 (2013).

Fabio Ferrarini nasce a Monfalcone nel 1983. È laureato in Scienze giuridiche e Scienze storiche presso l’Università degli studi di Milano. Dal 2007 al 2009 ha lavorato alla Fondazione biblioteca europea di informazione e cultura (BEIC) presso la segreteria del prof. Antonio Padoa Schioppa. Dal 2012 è Tesoriere, Responsabile culturale e docente di storia e cultura italiana presso la Società Dante Alighieri di Berlino. 

Vittorio Filippi è laureato in economia aziendale ed in sociologia. Insegna sociologia occupandosi di famiglia, di demografia e di invecchiamento. È editorialista su temi sociali e demografici per il «Corriere del Veneto», per «il manifesto» e per la rivista «Ytali.com». Ha recentemente pubblicato su «Neodemos» un saggio su affettività e sessualità degli anziani ed uno sulla longevità in Italia su lavoce.info. Per passione studia i Balcani ex-jugoslavi ed in particolare la via jugoslava al socialismo, su cui scrive per «Osservatorio Balcani», «East Journal» e «Le Courrier des Balkans».

Francesco Frizzera - (n. 1985), laureato a Trento (2009) con una tesi su nazionalismo ed istruzione nelle isole linguistiche tedesche del Trentino, è dottorando di ricerca presso l’Università degli studi di Trento (2013) con un progetto relativo ai profughi trentini durante la Grande guerra e fa parte del gruppo di ricerca di ISIG-FBK «World War I 1914-1918. Trentino, Italy, Europe (2013-2015)», coordinato da Marco Mondini.

Luigi Ganapini, professore ordinario fuori ruolo, insegna Storia contemporanea dell’Italia e Storia contemporanea nelle Università di Trieste e Bologna; ha contribuito a numerose ricerche e conferenze, delle quali ha pubblicato gli interventi, tra questi: I sindacati occidentali in una prospettiva storica comparata, Serantini (Pisa 1995); Dall’Europa divisa all’Unione Europea (Milano 2007). È autore di diversi volumi riguardanti l’Italia nella Seconda guerra mondiale: La repubblica delle camicie nere(Milano 1999) e Voci dalla guerra civile. Italiani 1943 -1945 (Bologna 2012); con Alberto De Bernardi ha pubblicato Storia dell’Italia unita (Milano 2011). È direttore della Fondazione Istituto per la Storia Contemporanea - ISEC.

Angelo Gaudio professore ordinario dell’Università di Udine, insegna Storia della pedagogia e Storia della scuola. È autore di numerosissime pubblicazioni in rivista, in volume e in opere collettanee. Ricordiamo, tra le altre, le monografie La politica scolastica dei cattolici: dai programmi all’azione di governo, 1943-1953 (Brescia 1991), Educazione e scuola nella Toscana dell’Ottocento (Brescia 2001) e la curatela del volume I. Illich. Un profeta postmoderno (Brescia 2012).

Alessandro Giadrossi, avvocato, insegna Diritto ambientale all’Università di Trieste. Ha promosso attività di censimento e catalogazione dei beni culturali, coordinando scientificamente il progetto Atlante dei beni culturali» per conto del comune di Trieste. Un suo ulteriore filone di ricerca riguarda la microstoria, in particolare quella ambientale dell’area adriatica.  

Andrea Gobet – ha conseguito la laurea triennale (2007) e la laurea specialistica (2010) in storia contemporanea presso l'Università degli Studi di Trieste. Attualmente frequenta la Scuola Dottorale in Scienze Umanistiche nella medesima università. Su «Qualestoria», nel dicembre 2008, ha pubblicato un articolo dedicato all'analisi del settimanale comunista triestino «L'Informatore del Popolo» (1946-1947). In seguito si è dedicato al problema del primo dopoguerra sia nel contesto italiano che in quello della prima Repubblica austriaca, con un interesse particolare per le dinamiche del movimento socialista.

Federico Goddi (Roma, 1984) è dottore di ricerca in Storia contemporanea (Scuola di dottorato di «Società, culture, territorio» dell’Università degli Studi di Genova) e cultore della materia in Storia dell’Europa orientale presso lo stesso Ateneo. Vincitore del Premio «Nicola Gallerano» XVII edizione (2014) con una tesi di dottorato dal titolo Occupazione italiana e giustizia militare in Montenegro (1941-1943). Ha scritto la voce «Pirzio Biroli Alessandro, generale 1877-1962» per il Dizionario biografico degli italiani. È stato borsista presso l’Ufficio storico dell’Associazione nazionale volontari e reduci garibaldini di Roma. Attualmente è Research fellow presso Filozofski fakultet - Univerzitet Crne Gore (Facoltà di Filosofia, Università del Montenegro).

Ivo Goldstein – Dal 2001 è docente di storia presso la facoltà di Filosofia dell’Università di Zagabria. Si occupa  di storia bizantina e di storia croata nel medioevo, soprattutto dell’alto medioevo, nonché di storia degli ebrei in Croazia e di storia croata del XX secolo. Tra i suoi lavori: Works Bizant na Jadranu, ed.  (1992); Hrvatski rani srednji vijek, (1995); Croatia: A History (2000); Holokaust u Zagrebu (2001); Židovi u Zagrebu 1918.-1941 (2005); Evropa i Sredozemlje u srednjem vijeku (2006); Hrvatska 1918.-2008 (2008).

Maximilian Graf (Institute for Modern and Contemporary Historical Research of the Austrian Academy of Sciences) è specializzato negli studi sulla Guerra fredda e in storia del comunismo. Nel novembre-dicembre del 2013 è stato ricercatore associate al Centro Marc Bloch di Berlino e, dall’aprile al giugno del 2017, visintig scholar all’Università di Stanford. Nel 2014 ha ricevuto il premio Karl von Vogelsang – il premio di Stato austriaco per la storia e le scienze sociali ‒, e nel 2015 il premio Dr.-Alois-Mock-Wissenschaft.

Andrea Griffante – dottore di ricerca, è ricercatore presso l’Istituto Lituano di Storia di Vilnius e docente a contratto presso la Facoltà di Scienze politiche dell’Università «Vytautas il Grande» di Kaunas. Si occupa di storia concettuale e di storia sociale con particolare riferimento ai contesti urbani dell’Europa centrale dei secoli XIX e XX. Autore di una quindicina di articoli, ha curato il volume collettaneo Confini della modernità. Lituani, non-lituani e stato nazionale nella Lituania del XX secolo (ICM, Gorizia, 2010). 

Anna Grillini - ha conseguito la laurea triennale in Studi Storici all’Università di Bologna. Trasferitasi a Trento, nel 2012 si è laureata con lode in Scienze Storiche e forme della memoria. Dal 2013 è dottoranda presso l’Università di Trento e membro dell’unità di ricerca «La Prima guerra mondiale, 1914-1918. Trentino, Italia, Europa» dell’Istituto Storico Italo-Germanico. Attualmente sta approfondendo il tema dei traumi bellici sui civili, attraverso la documentazione dell’ex ospedale psichiatrico di Pergine Valsugana.

Sophie Gueudet, PhD candidate in contemporary History since 2015. Her work deals with the historical evolution of Serbia and Republika Srpska’s bilateral relations and to what extent it impacts the process of state-building within the Bosnian-Serb entity. She has presented several papers in French and European conferences (24th International Conference of Europeanists in Glasgow University, Atelier doctoral du Cetobac at the Ehess Paris, Conference A la recherche des Balkans organised by the French Association for Balkans Studies), mostly about identity-building among the Bosnian Serbs or about the nature of Serbia and Republika Srpska bilateral cooperation. Her article Guerre d’agression ou guerre par procuration: l’armement des forces bosno-serbes par le régime de Milosevic is currently in the process of publication in «La Revue stratégique».

Andreas Guidi, dottorando alla Humboldt Universität zu Berlin e all’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales de Paris, è attualmente membro del Collège Doctoral Franco- Allemand «Construire le Différences/Unterschiede Denken» e anche membro del progetto di ricerca «Raspad Habsburške Monarhije i transformacije na istočnojadranskom prostoru (1917-1923)». È inoltre il fondatore e il redattore del podcast «The Southeast Passage» sulla storia e le società del sudest Europa (www.thesoutheastpassage.com). Raoul Pupo insegna storia contemporanea all’Università di Trieste. Si è occupato di storia della politica estera italiana, del confine orientale italiano, degli spostamenti forzati di popolazioni nel ‘900 europeo e delle occupazioni italiane dopo la prima e durante la seconda guerra mondiale.

Lorenzo Ielen (1984) ha da poco conseguito il titolo di dottore di ricerca presso l’Università degli Studi di Trieste, discutendo una tesi incentrata sul ruolo strategico e operativo della guarnigione britannica che tra il 1945 e il 1954 fu di stanza nella Venezia Giulia e nel Territorio Libero di Trieste. Il suo ambito di ricerca principale è la storia militare, con un particolare interesse per il Secondo conflitto mondiale e la guerra fredda.

Marta Ivašič – insegna storia e filosofia al Liceo Scientifico Statale Državni znanstveni licej «France Prešeren» di Trieste. Con progetti e saggi, affrontando temi diversi, si rivolge allo scambio tra realtà italiana e slovena, alla conoscenza della società slovena di Trieste e alla raccolta di fonti familiari e locali in una dimensione storica generale.

Andrea Jacchia – ha scritto per diversi giornali italiani, e vive a Milano e a Parigi. Negli ultimi anni disegna ritratti immaginari. Ha lavorato per tredici anni a «Diario» (1996-2009), dopo aver collaborato a «La Repubblica», «PM», «Il Sole 24 ore». Oggi scrive sul  quotidiano on line Linkiesta it. Insieme a Enrico Deaglio ha scritto il libro 2012. Il primo anno senza di loro. Ritratti di illustri e non illustri che se se ne sono andati ( il Saggiatore, 2012). Ha esposto alla 54a Biennale di Venezia (Padiglione Italia, Torino, 2012), nella mostra Brasile-Italia. L’arte dell’incontro (all’interno del Festival latino-americano, Milano, giugno 2011), e alla Galleria Rossotiziano di Piacenza (settembre 2011). Dal 2006 ha una collaborazione con la Scuola universitaria e professionale della Svizzera italiana (SUPSI) di Lugano, tenendo un corso sul «mondo contemporaneo attraverso la stampa internazionale». Una serie di lezioni specifiche riguarda, in particolare, le origini del conflitto israelo-palestinese: argomento studiato da molti anni, e su cui ha scritto diversi articoli e reportage . Dal 1969, è stato più volte in Israele, per ricerche e approfondimenti. 

Aleksej Kalc - opera presso il Centro di ricerca dell'Accademia slovena delle scienze e delle arti (Lubiana) ed è professore associato presso l’Università di Nova Gorica. Autore di numerosi saggi, i suoi studi si collocano nel campo della storia sociale e riguardano soprattutto la storia delle migrazioni, la storia urbana, le aree di confine, i rapporti sociali, le questioni etniche, le politiche demografiche ed emigratorie.

Vaios Kalogrias è nato nel 1974 a Karlsruhe, Germania. Ha studiato Storia e letteratura moderne all’Università di Karlsruhe e ha conseguito il PhD all’Università di Mainz. È autore di Okkupation, Widerstand und Kollaboration in Makedonien 1941-1944 (Mainz-Ruhpolding 2008). È stato lettore alla Università di Cipro nel 2011. Da settembre 2012 a giugno 2015 è stato tutor di Storia greca moderna alla Open University di Cipro. Attualmente è ricercatore associato all’Università di Mainz. Ha pubblicato saggi sulla storia dell’occupazione dell’Asse e sulla guerra civile in Grecia.

Patrick Karlsen è stato assegnista di ricerca ed è cultore della materia in Storia contemporanea presso il Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Trieste. È stato per tre anni borsista post-doc all’Istituto italiano per gli studi storici «Benedetto Croce» di Napoli. Nel 2013 è stato Visiting research fellow all’Istituto di storia contemporanea (INZ) di Lubiana, Slovenia. I suoi campi di ricerca principali sono la storia del comunismo internazionale, le origini del totalitarismo, i territori di frontiera dell’Europa centro-orientale nel Novecento. È stato relatore in numerosi convegni di studio internazionali e ha al suo attivo più di venti pubblicazioni scientifiche. Tra le più recenti, si segnalano: Frontiera rossa. Il Pci, il confine orientale e il contesto internazionale 1941-1955 (Gorizia 2010);La «questione adriatica»: una questione europea, «Annali», Istituto Italiano per gli Studi Storici, a. XIX, 2015; The Italian Communist Party’s policy towards the national eastern border from the London Memorandum to the Osimo Treaty (1954-1975), in Italy, Yugoslavia, and International Politics in The Age of Détente, a c. di M. Bucarelli et. al (Brussels 2015).

Patrick Karlsen è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Trieste e direttore scientifico dell’Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli Venezia Giulia. I suoi campi di ricerca principali sono la storia del comunismo internazionale e il ruolo degli intellettuali nell’elaborazione delle culture politiche del Novecento.

Borut Klabjan è Marie Sklodowska-Curie Fellow presso l’Istituto Universitario Europeo e professore associato presso l’Istituto di studi storici del Centro di ricerche scientifiche di Capodistria. Si occupa di storia politica e culturale dell’Europa centro-orientale e di storia dell’Alto Adriatico in età contemporanea. Ha curato diversi volumi e numerosi saggi in riviste scientifiche internazionali. E’ l’autore della monografia Českoslovaska na Jadranu (Capodistria 2007) uscita in traduzione ceca con il titolo Češi a Slováci na Jadranu, 1848-1948 (Praga 2014).

Marko Klavora. Nato a Šempeter pri Novi Gorici nel 1978, è uno storico sloveno. Laureatosi in Storia e sociologia della cultura presso la Facoltà di Lettere dell’Univerza v Ljubiani con una tesi su Klement Jug, alpinista e filosofo sloveno, ha poi concentrato la sua attività di ricerca sulla storia orale in particolare dell’area dell’Alto isontino. All’interno del centro di ricerche scientifiche dell’Univerza na Primorskem, ha lavorato come ricercatore conseguendo il PhD con un lavoro sulla ricostruzione della memoria nel periodo del Governo Militare alleato. Tra il 2011 ed il 2013 è stato ricercatore presso lo Inštitut za slovensko izseljenstvo in migracije. Nel 2013 ha iniziato a lavorare presso il Muzej novejše zgodovine Slovenije. E’ attualmente curatore e responsabile del settore storico del Goriški muzej.

Cristiano La Lumia (1994), studente ordinario della Scuola Normale Superiore di Pisa dal 2013 e all’ultimo anno del corso di laurea magistrale in Storia contemporanea. Laureatosi con 110\110 cum laude nella triennale di Storia presso l’Università di Pisa con una tesi intitolata «Punire le atrocità. La giustizia di transizione dopo la Prima guerra mondiale (1918-1922)», relatore prof. Arturo Marzano.

Avgust Lešnik – È professore ordinario presso il Dipartimento di Sociologia della Facoltà di Filosofia dell’Università di Lubiana - Univerza v Ljubljani. Tra i suoi volumi, Spor med Jugoslavijo in informbirojem (1978); Titova partija v boju s Stalinovim dogmatizmom (1981); Tretja internacionala Kominterna (1988); Razcep v mednarodnem socializmu 1914–1923 (1994); Kriza socialnih idej. Britovškov zbornik (ur., 1996); Od despotizma k demokraciji. Razvoj ustavnosti in parlamentarizma (2000). 

Fanny Levin Gallina - è dottoressa di ricerca in Storia contemporanea. Presso l'università di Grenoble e l'università di Torino, ha discusso una tesi intitolata « Razzismo e antisemitismo nella stampa italiana durante il fascismo : tra propaganda politica e giornalistica ». Alcuni aspetti della sua ricerca sono in via di pubblicazione in riviste scientifiche, quali «Diaspora»e «La Revue d'Histoire de la Shoah», organo ufficiale del Mémorial de la Shoah di Parigi.

Maria Maione – Laureata in Lettere, ha conseguito il diploma in Archivistica, Paleografia e Diplomatica presso l’Archivio di Stato di Roma ed è ora allieva della Scuola Speciale per Archivisti e Bibliotecari dell’Università «La Sapienza». Attualmente ricopre l’incarico di archivista presso l’Ufficio del Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei ministri, con il compito di curare il sistema archivistico corrente e di collaborare alla gestione di quello storico e di deposito. Dal 2008 al 2009 si è occupata del riordinamento e della descrizione del fondo archivistico dell’Ufficio per le Zone di Confine, contribuendo alla redazione e alla pubblicazione dell’inventario.

Simone Malavolti – È stato responsabie del progetto memoria e riconciliazione per il 2007-2008. Attualmente è delegato dell’Agenzia della democrazia locale di Prijedor.

Paolo Malni – Insegnante di storia e filosofia nei licei, collabora con varie istituzioni culturali, regionali e non, tra cui l’Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione del Friuli-Venezia Giulia e il Centro Gasperini. Si è occupato in particolare delle sorti dei civili durante la Grande Guerra, con particolare attenzione ai profughi e alle vicende del clero isontino, tematiche su cui ha pubblicato vari saggi in volumi collettanei e riviste, tra le quali «Qualestoria» e «Il Territorio». Ha pubblicato inoltre il volume Fuggiaschi. Il campo profughi di Wagna 1915-1918 (CCM, 1998) 

Arturo Marzano – è Marie Curie Fellow all’Istituto Universitario Europeo, Firenze. È stato assegnista di ricerca alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e all’Università di Pisa, Post-Doc Fellow all’International Institute for Holocaust Research - Yad Vashem, Visiting Researcher alla Hebrew University, e Senior Research Fellow all’Université Panthéon-Assas (Paris 2). Si occupa di di storia del sionismo, ebraismo italiano, Stato di Israele e conflitto israelo-palestinese. Su questi temi ha pubblicato alcuni volumi e vari articoli su riviste italiane e straniere, tra cui «Contemporanea», «Passato e Presente», «Israel Studies», «European Journal of Jewish Studies».

Alessandro Marzomagno – giornalista, laureato in Storia, vive a Milano. Tra le pubblicazioni: Romba il motore. Storie di aviatori (il Saggiatore 2009); Rapidi e invisibili. Storie di sommergibili (il Saggiatore 2009); Venezia degli amanti. L’epopea degli amori in 11 celebri storie veneziane (Marco Tropea Editore 2010); Piave. Cronache di un fiume sacro (il Saggiatore 2010), Atene 1687. Come i veneziani distrussero il Partenone (il Saggiatore 2011), L’alba dei libri. Quando Venezia ha fatto leggere il mondo (Garzanti, 2012).

Lisa Masolini, laureata in Storia dell’arte contemporanea presso l’Università degli Studi di Firenze, è specializzata nella scultura del primo Novecento italiano. Ha collaborato alla realizzazione di mostre in Italia ed è curatrice del catalogo della mostra «Attilio Selva (1888-1970), Sergio Selva (1919-1980): dentro lo studio» presso la Galleria Berardi (Roma, 2018). Attualmente collabora col Museo della Manifattura Chini.

Elena Mazzini ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia contemporanea all’Università degli Studi di Firenze. Dopo il post-dottorato alla Scuola Normale di Pisa, ha usufruito di assegni di ricerca presso la medesima istituzione. Autrice di monografie ed articoli apparsi su riviste nazionali e internazionali, è attualmente docente a contratto di Storia contemporanea presso l’Università degli Studi di Firenze.

Giorgio Mezzalira – Insegnante liceale di Bolzano, svolge attività di ricerca storica ed è autore di numerose pubblicazioni sulla storia dell’Alto Adige nel XX secolo. Recentemente ha pubblicato (con S. Baur e W. Pichler) La lingua degli altri. Aspetti della politica linguistica e scolastica in Alto Adige – Südtirol dal 1945 ad oggi, Franco Angeli, Milano, 2008. Membro del gruppo «Storia e regione / Geschichte und Region», collaborazioni con il Museo storico-culturale di Castel Tirolo (Merano), il Museo Storico in Trento, l’ASEI (Archivio storico per l’emigrazione italiana).

Giovanni Miccoli – Professore emerito di Storia della Chiesa nell’Università di Trieste, dopo aver insegnato alla Scuola Normale di Pisa e all’Università di Venezia. In ambito medievale si è occupato soprattutto di riforma gregoriana e origini francescane, in ambito contemporaneo di antisemitismo cattolico, Vaticano, guerra e Shoah nonché degli orientamenti del papato dopo il Concilio Vaticano II. Fra le sue pubblicazioni più recenti: I dilemmi e i silenzi di Pio XII. Vaticano, Seconda guerra mondiale e Shoah (Milano 2007); In difesa della fede. La Chiesa di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI (Milano 2007); Francesco d’Assisi e l’Ordine dei Minori (Milano 2009); Francesco d’Assisi memoria, storia e storiografia (Milano 2010).

Anna Millo – È ricercatore in Storia contemporanea presso la  la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Bari «Aldo Moro». Ai temi di storia triestina tra politica ed economia ha dedicato monografie e saggi. Tra i più recenti: Trieste, le assicurazioni, l’Europa. Arnoldo Frigessi di Rattalma e la Ras (F. Angeli, 2004); Attilio Tamaro e Trieste. Nazionalismo politico e nazionalismo economico tra primo e secondo dopoguerra, in Attilio Tamaro e Fabio Cusin nella storiografia triestina (Deputazione di Storia patria per il Friuli Venezia Giulia 2007); L’Italia e la protezione degli ebrei nelle zone occupate della Jugoslavia in Occupazione italiana della Jugoslavia (1941-1943) (Le Lettere 2008); Speculation and Security. The Financial World in Trieste in the Early Years of the Twentieth Century, in H. Wafner, H. Zimmermann (eds), Vincenz Bronzin’s Option Pricing Models: Exposition and Appraisal, (Springer 2009); La difficile intesa. Roma e Trieste nella questione giuliana 1945-1954, (Svevo 2011).

Saša Mišić è nato a Jagodina (Serbia) nel 1972. Si è laureato nel Dipartimento di Storia della Facoltà di Filosofi a a Belgrado nel 1999, ottenendo il Master nella stessa Facoltà nel 2005. Ha conseguito quindi il Dottorato di ricerca nella Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Belgrado con una tesi sul tema «Le relazioni politiche tra Italia e Jugoslavia nel periodo 1968-1975». Insieme a numerosi saggi ha pubblicato il volume Albanija: prijatelj i neprijatelj. Jugoslovenska politika prema Albaniji u periodu od 1924-1927 godine. Albania: friend and foe. Yugoslav policy towards Albania in the period 1924-1927 (Belgrade 2009). I suoi interessi di ricerca si concentrano sulla politica estera jugoslava e in particolare sulle relazioni economica con Albania e Italia nel 20° secolo.

Saša Mišić insegna alla facoltà di Scienze politiche dell’Università di Belgrado dal 2013. I suoi interessi accademici si concentrano sulla politica estera della Jugoslavia, in particolare sulle relazioni politiche ed economiche con l’Albania e l’Italia. Fino ad ora ha pubblicato una monografia: Albanija: prijatelj i protivnik. Jugoslvoenska politika prema Albaniji u pediodu od 1924-1927 (2009), oltre a numerosi saggi.

Jernej Mlekuž è ricercatore presso lo SMI, Slovenian Migration Institute at the Research Centre of the Slovenian Academy of Sciences and Arts. La sua ricerca verte sulla teoria e la metodologia dello studio delle migrazioni, gli aspetti culturali dei processi migratori, la cultura popolare, i media, il nazionalismo, l’alimentazione e la cultura materiale, l’epistemologia. Attualmente lavora a kranjska klobasa (salsicce della Carniola), un cibo che gioca un ruolo significativo nella formazione della consapevolezza nazionale slovena. È autore di Burek. The Culinary Metaphor, CEU Press 2015, pubblicato in sloveno, serbo e albanese, coeditore di Going Places: Slovenian Women’s Stories on Migration, Akron university Press 2014, e Go girls! When Slovenian women left home, ZRC Publishing, 2009.

Marco Mondini - normalista, è ricercatore dell’Istituto storico italo-germanico di Trento e insegna storia contemporanea nell’Università di Padova. Tra i suoi libri: La politica delle armi. Il ruolo dell’esercito nell’avvento del fascismo (Bari-Roma 2006), Alpini. Parole e immagini di un mito guerriero (Bari-Roma 2008), Generazioni intellettuali (Pisa 2010), Narrating War. Modern and contemporqary Perspectives (Bologna-Berlino 2013) e La guerra italiana. Partire, raccontare, tornare 1914-1918 (Bologna 2014).

Wolfgang Mueller è professore all’Institute of East European History dell’Università di Vienna, e membro corrispondente dell’Accademia austriaca delle scienze. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni sulla politica estera dell’Unione sovietica e sulla storia contemporanea. Tra i suoi lavori: Die sowjetische Besatzung in Öster164 reich 1945-1955; A Good Example of Peaceful Coexistence? The Soviet Union, Austria, and Neutrality, 1955-1991; e The Revolutions of 1989: A Handbook.

Dunja Nanut – Insegnante presso il Liceo «F. Prešeren» di Trieste, è attualmente presidente dell’ANED provinciale della città giuliana. Tra le sue pubblicazioni: La Resistenza fa scuola (ANPI, 2010); Le strade di Jole: dall'Istria ad Auschwitz(ANED, 2011).

Libero Pelaschiar (†2009) – Laureato in Filosofia presso la Pontificia Università Gregoriana, l’Università di Lovanio e in Pedagogia presso l’Università di rieste, è stato docente di Flosofia teoretica presso lo Studio teologico interdiocesano di Gorizia, Trieste e Udine, affiliato alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale. Ha pubblicato tra l’altro, La metafisica della persona nell’opera filosofica di Luigi Stefanini (1980) e Edoardo Marzari. Sacerdote in terra di confine (Morcelliana 2003).

Rolf Petri – Insegna Storia contemporanea presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. I suoi interessi vertono sulla storia economica, sui processi di identificazione collettiva, sulla storia europea e del concetto d’Europa. Tra i suoi ultimi lavori, Storia economica d'Italia: dalla grande guerra al miracolo economico, 1918-1963, Il Mulino,  Bologna 2002.

Adriana Petronio – Ha lavorato come ricercatore al Dipartimento di Storia e Storia dell’arte all’Università di Trieste. Ha tenuto l’insegnamento di Storia dei partiti e dei movimenti politici del Corso di laurea in Storia della Facoltà di Lettere e Filosofia. Ha in preparazione una monografia su la stampa cattolica europea ed il nazionalsocialismo.

Stefano Petrungaro – Assegnista presso l’Università degli Studi di Padova. Si è occupato delle cultura della memoria jugoslave e della storia sociale nella Croazia – Slovenia di fine Ottocento.

Paolo Pieraccini, è dottore di ricerca in Storia delle relazioni internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche «Cesare Alfieri» dell’Università di Firenze e in Diritto presso la Facoltà Jean Monnet dell’Università Paris Sud. Ha pubblicato diversi volumi sulla storia di Firenze, sulla questione di Gerusalemme, sul cattolicesimo palestinese e su quello cipriota. È anche autore di numerosi saggi sulla politica dell’Italia, della Francia, della Gran Bretagna e della Santa Sede verso la Palestina, sulla questione dei luoghi santi e sugli aspetti diplomatici, giuridici, religiosi e archeologici del conflitto israelo-palestinese. Nel gennaio 2011, sollecitato dalla Custodia di Terra Santa, è passato alle sue dipendenze per dedicarsi alla continuazione della Biblioteca bio-bibliografica della Terra Santa e dell’Oriente francescano. Il suo ultimo volume l’ha dedicato all’attività scientifica del fondatore di questa collana, Girolamo Golubovich (2016).

Roberto Pignataro - (Trieste, 22 aprile 1981) ha conseguito la laurea magistrale in Storia indirizzo contemporaneo presso l’Università degli Studi di Trieste con una tesi sul mito fascista di Guglielmo Oberdan. Collabora come educatore e divulgatore con alcune associazioni ed è supplente a nomina breve nelle scuole.

Ernesto Preziosi – Nato a Pesaro nel 1955, è direttore delle Pubbliche relazioni dell'Istituto di Studi Superiori Giuseppe Toniolo. Autore di saggi di storia contemporanea, è stato direttore dell'Istituto Paolo VI <http://www.azionecattolica.it/aci/istituti/Paolo_VI> per la storia dell'Azione Cattolica e del Movimento Cattolico in Italia. È vicepresidente dell'Istituto regionale per la storia del Movimento di Liberazione nelle Marche <http://www.italia-liberazione.it/it/rete.php?rete=Marche> e presidente del Centro Studi Storici e Sociali (Censes <http://www.argomenti2000.it/info/iscr_ass>). Tra le sue pubblicazioni: Obbedienti in piedi. La vicenda dell'Azione Cattolica in Italia, SEI, Torino 1996; Educare il popolo. Azione cattolica e cultura popolare tra '800 e '900, Ave, Roma 2003; Tra storia e futuro. Cento anni di settimane sociali dei cattolici italiani, Ave-Lev, Roma 2010.

Raoul Pupo – Docente di Storia contemporanea all’Università di Trieste, è vicepresidente dell’ Irsml FVG. Studioso delle vicende del confine orientale e della politica estera italiana, ha pubblicato tra l’altro: Foibe (B. Mondadori, 2003) assieme a Roberto Spazzali,  Il lungo esodo (Rizzoli 2005), Il confine scomparso (Irsml FVG, 2007), Trieste 1945 (Laterza, 2010). Ha inoltre curato, assieme a Guido Crainz e Silvia Salvatici, il volume Naufraghi della pace. Il 1945, i profughi e le memorie divise d'Europa (Donzelli, 2008), nonché il numero monografico de «Italia contemporanea» (settembre-dicembre 2009, nn. 256-257) su Occupazioni e presenze militari italiane nel primo dopoguerra, il numero monografico de «Per la storia» Il confine orientale. Una storia riscoperta (B. Mondadori, 2010) e infine, con F. Todero, Fiume, D’Annunzio e la crisi dello Stato liberale in Italia (Irsml FVG, Trieste 2010).

Marco Puppini – Redattore della rivista «Spagna contemporanea», collabora con l’Università di Trieste. Ha scritto diversi contributi – tradotto anche in spagnolo, francese e sloveno – sulla storia del movimento sindacale, operaio e antifascista e sulla Guerra di Spagna. Tra le sue pubblicazioni più recenti, Costruire un mondo nuovo: un secolo di lotte operaie nel Cantiere di Monfalcone. Storie di uomini, di passioni e di valori (Gorizia, 2008); Tres frentes de lucha: società e cultura nella guerra civile spagnola, 1936-1939 (con C. Venza; Udine, 2009); Cento anni di cantiere: un secolo di storia di emancipazione umana e sociale al cantiere navale di Monfalcone (con E. Cernigli e S. Valcovich; Roma, 2010).

Oleg V. Ratushnyak, nato nel 1968 a Krasnodar, è professore associato presso il Dipartimento di storia e relazioni internazionali dell’Università di Stato del Kuban. Laureatosi in storia nel 1992 presso l’Università di Stato del Kuban, si è dottorato nel 1996 ; l’anno successivo è stato professore associato nel dipartimento di storia moderna e contemporanea e di relazioni internazionali. Dal 2001 al 2002 è stato studente della Scuola superiore di economia e scienze sociali di Mosca e nel 2002 ha compiuto un master presso l’Università di Manchester in Scienze politiche. Si interessa dell’emigrazione cosacca tra il 1917 e il 1970 e ha al suo attivo più di 150 pubblicazioni scientifiche.

Silvia Re – Laureata in Lettere, insegnante di lettere nella scuola media superiore, ha conseguito il Master in Archivistica presso l’Università LUMSA di Roma e il diploma di Archivistica, Paleografia e Diplomatica presso l’Archivio di Stato di Roma. Dal 2006 al 2009 ha collaborato con l’Archivio generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri al recupero e al riordinamento di serie storiche e si è occupata del riordinamento e della descrizione del fondo archivistico dell’Ufficio per le Zone di Confine, contribuendo alla redazione e alla pubblicazione dell’inventario.

Meta Remec – è giovane ricercatore-assistente presso l’Istituto di storia contemporanea di Lubiana; si occupa di diversi aspetti della quotidianità borghese, con particolare riferimento a tematiche di carattere igienico sanitario e ai loro risvolti sociali, e alla conflittualità tra le diverse componenti nazionali in Istria alla fine dell’Ottocento. Ha pubblicato svariati articoli nelle riviste «Zgodovina za vse: vse za zgodovino», «Raziskave in razprave», «Acta Histriae» e in volumi collettanei. 

Nicola Revelant – Si è laureato in Storia contemporanea all'Università di Trieste con una tesi in Storia della Spagna intitolata Tra autonomia, secolarizzazione e rivoluzione. L'anticlericalismo popolare in Catalogna nella Seconda Repubblica (1931 - 1936). Diversi suoi articoli sull’argomento sono apparsi in «Umanità Nova», «Germinal» e «Tierra y Libertad»; con il suo relatore, Claudio Venza, ha collaborato ad una serie di conferenze in occasione del centenario della fucilazione di Francisco Ferrer.

Melita Richter è sociologa, saggista, già docente universitaria. Tra le pubblicazioni: coautrice del libro Conflittualità balcanica, integrazione europea (Editre Edizioni, Trieste 1993), curatrice de L’altra Serbia, gli intellettuali e la guerra (Selene Edizioni, Milano 1996); curatrice assieme a Maria Bacchi de Le guerre cominciano a primavera. Soggetti e identità nel conflitto jugoslavo (Rubbettino, Soveria Mannelli 2003); curatrice con Silvia Caporale Bizzini di Teaching Subjectivity. Travelling Selves for Feminist Pedagogy (ATHENA, Centre for Gender Studies, Stockholm University 2009) e della edizione italiana, Soggetti itineranti. Donne alla ricerca del Sé (Albo Versorio, Milano 2013). Collabora a riviste nazionali e internazionali sui temi dell’interculturalità, integrazione europea e questioni balcaniche. Fa parte del Gruppo di studio permanente sulla riconciliazione nazionale e la sicurezza nei Balcani dell’ECPD – European Centre for Peace and Development, Belgrado.

Maximiliane Rieder – Ha conseguito il dottorato in Storia sociale ed economica. I suoi interessi di ricerca vertono sulle relazioni economiche tra Italia e Germania e sulle migrazioni nell’Otto e Novecento. Attualmente si interessa di Immigrant Business nella macroregione europea delle Alpi.

Maria Chiara Rioli è ricercatrice post-doc presso l’Università di Paris-Est Marne-la-Vallée e segretaria scientifica e amministrativa del progetto ERC «Open Jerusalem». Tra le sue pubblicazioni Tribulationis tempore. The Catholic Diocese of Jerusalem and the First Arab-Zionist War (2018, in corso di pubblicazione); The «New Nazis» or the «People of our God»? Jews and Zionism in the Latin Church of Jerusalem, 1948-1962, in «Journal of Ecclesiastical History», vol. 68, n. 1, 2017, pp. 81-107. Ha curato il volume Ritornare a Israele. Giorgio La Pira, gli ebrei, La Terra Santa (Pisa 2015).

Marina Rossi – Più volte docente a contratto presso l’Università di Trieste e di Venezia, presso le cattedre di Storia dei Paesi Slavi, con cui continua a collaborare, ricercatrice presso l’Irsml FVG, Autrice di numerosi contributi riguardanti la storia del lavoro e del movimento operaio organizzato nelle province meridionali dell’impero asburgico, la lotta politica nel nord-est d’Italia dal primo dopoguerra alla fine della Seconda guerra mondiale, ha all’attivo una vasta produzione documentaristica. Tra i suoi volumi più importanti, legati alle ricerche russe: I prigionieri dello Zar (Mursia, Milano, 1997), Irredenti giuliani al fronte russo (Udine, 1999), Le Streghe della notte. Storia e testimonianze dell’aviazione femminile in URSS (1941-1945) (ed. Unicopli, Milano, 2003).

Lucia Russo, laureata in Scienze Politiche, indirizzo internazionale, consegue un Dottorato di ricerca in Storia contemporanea presso l’Università degli Studi di Salerno, con una tesi sull’atteggiamento della Santa Sede rispetto alla questione palestinese durante gli anni del mandato britannico. Sullo stesso tema ha scritto sulla rivista «Ricerche di Storia Sociale e Religiosa». É membro dell’Associazione per la Storia sociale del Mezzogiorno e dell’Area mediterranea di Potenza.

Karlo Ruzicic-Kessler (Istituto di ricerca per la storia moderna e contemporanea dell’Accademia austriaca delle scienze) si occupa di relazioni internazionali e transnazionali negli anni della guerra fredda. Le sue aree di ricerca principali includono le relazioni diplomatiche e fra i partiti comunisti nella regione Alpe-Adria.

Karlo Ruzicic-Kessler is a historian who specializes in international relations during the Cold War, the History of Communism and World War II in Yugoslavia. He earned his PhD from the University of Vienna in 2011. From 2009 to 2017 he held several positions at the Austrian Academy of Sciences (where, among other things, he was part of a research project on the «Alps-Adriatic region» in the first post-World War II decade) and the University of Vienna. Since January 2018 he is based at the Free University of Bozen-Bolzano. Ruzicic-Kessler’s most recent publications include his book on the Italian occupation of Yugoslavia during World War II Italiener auf dem Balkan. Besatzungspolitik in Jugoslawien 1941–1943 (München: DeGruyter Oldenbourg, 2017); the edited volume (special issue) Comunismi di frontiera. I partiti comunisti nell’area Alpe-Adria 1945-1955/Communism on the Borders. Communist Parties in the Alps-Adriatic Region 1945-1955, together with Patrick Karlsen, «Qualestoria», 1/2017, as well as the articles Comunismi di frontiera: l’Alto Adige e la Venezia Giulia in una prospettiva comparata, in «Qualestoria», 1/2017, and Regional cooperation in Europe: Austria, Italy, Yugoslavia and the “Alps-Adriatic” Region 1945–1991, in European Studies/Europske Studije, 1-2/2016.

Alessandro Salvador (1979) - ha studiato storia contemporanea a Trieste e Trento, conseguendo il dottorato in Studi Storici nel 2010. Attualmente collabora con l’Università degli Studi di Trento dove è stato assegnista della Fondazione Caritro. È stato visiting researcher con borse del DAAD presso l’Institut für Zeitgeschichte di Monaco e tramite il progetto CENDARI presso il King’s College di Londra. Tra le sue pubblicazioni vi è il volume La guerra in tempo di pace. Gli ex combattenti e la politica nella Repubblica di Weimar (Trento 2013).

Michele Sarfatti si occupa di storia contemporanea con particolare riguardo alle vicende degli ebrei nell’Italia fascista. Direttore dal 2002 della Fondazione centro di documentazione ebraica (CDEC ONLUS), è autore di numerosi studi storici sulla Shoah in Italia, tra i quali ricordiamo tra gli altri The Jews in Mussolini’s Italy. From Equality to Persecution(Madison 2006) e Gli ebrei nell’Italia fascista. Vicende, identità, persecuzione, (Torino 2007). Componente del comitato scientifico della rivista «La rassegna mensile di Israel», dirige la rivista digitale «Quest. Issues in contemporary jewish history. Questioni di storia ebraica contemporanea». Componente della Commissione governativa di indagine sui beni degli ebrei in Italia nel periodo delle persecuzioni 1938-1945 (Commissione Anselmi) e della Commissione governativa per il recupero del patrimonio bibliografico della comunità ebraica di Roma razziato nel 1943. È inoltre membro del comitato scientifico della Fondazione museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara.

Guri Schwarz, dottoratosi presso Scuola Normale Superiore, insegna Storia contemporanea presso l’Università di Pisa. È stato borsista della Fondazione Luigi Einaudi e dell’Istituto Storico Germanico; borsista post-dottorato all’Università di Bologna; assegnista di ricerca all’università di Pisa; Visiting fellow all’International Institute for Holocaust Research-Yad Vashem; Primo Levi Visiting Lecturer a NYU; Viterbi Visiting Professor a UCLA. Membro del comitato scientifico della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, co-dirige la rivista «Quest. Issues in Contemporary Jewish History». È autore di quattro monografie, tra cui Ritrovare se stessi. Gli ebrei nell’Italia postfascista(Roma-Bari 2004); Tu mi devi seppellir. Riti funebri e culto nazionale alle origini della Repubblica (Torino 2010); ha inoltre curato diversi volumi collettanei, nonché l’edizione dei diari di Emanuele Artom:Diari di un partigiano ebreo. Gennaio 1940 - Febbraio 1944 (Torino 2008).

Raffaella Scocchi, nata a Trieste nel 1970, si è laureata in Scienze politiche – indirizzo internazionale – all’Università di Trieste nell’anno accademico 1995-1996 con la tesi «Il Partito fascista repubblicano a Trieste». Dal dicembre 2000 è funzionario della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, in servizio alla Direzione centrale attività produttive, turismo e cooperazione – Servizio industria e artigianato.

Marcella Simoni – è ricercatrice in Storia e istituzioni dell'Asia all'Università Ca' Foscari di Venezia. È stata visiting scholar alla Brown University, alla Rutgers University, alla Oxford University e a Los Angeles. Dopo aver concluso il Ph.D. all'Università di Londra (University College London) nel 2004, ha avuto una serie di borse post-dottorali all'Università Ca' Foscari, Venezia, al Centre Français de Recherche de Jérusalem  (CRFJ) e una borsa ‘Ville de Paris’ al Centre de Recherche Moyen-Orient et Méditerranée (CERMOM) dell'INALCO. Nel 2010 ha vinto il Premio Alessandro Vaciago per le Scienze Politiche e Sociali dell'Accademia dei Lincei. Marcella Simoni ha pubblicato A Healthy Nation. Zionist Health Policies in British Palestine (Cafoscarina, 2010) e At the Margins of Conflict. Social Perspectives on Arab and Jews (Cafoscarina, 2010). Ha curato (con A. Marzano) Quaranta anni dopo. Confini, barriere e limiti in Israele e Palestina(1967-2007) (Il Ponte, 2007), e «Roma e Gerusalemme». Israele nella vita politica e culturale italiana (1949-2009) (ECIG, 2010). Con A. Tonini ha curato Realtà e memoria di una disfatta. Il Medio Oriente dopo la Guerra dei Sei Giorni (Firenze University Press, 2010). Marcella Simoni ha anche pubblicato una serie di articoli e saggi in giornali e riviste peer reviewed italiane e internazionali. I suoi interessi di ricerca includono il Medio Oriente e il conflitto israelo-palestinese, storia e pratica della società civile e storia dei movimenti pacifisti.

Kaja Širok ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia contemporanea presso l’Università di Nova Gorica. Attualmente è direttrice del Museo Nazionale di Storia Contemporanea (Slovenia). Svolge attività di ricerca e di docenza presso varie istituzioni tra cui l’Università di Nova Gorica (dal 2011) e l’Università di Lubiana (dal 2015). La sua ricerca si concentra sulle narrazioni storiche nazionali e sugli studi di memorie collettive, con temi quali la formazione dell’identità, commemorazione, memorie contese e memorie di confine e le varie interpretazioni delle immagini collettive del passato. È autrice di Kalejdoskop goriške preteklosti. Zgodbe o spominu in pozabi (2013).

Roberto Spazzali – Insegnante e pubblicista, studioso della storia contemporanea della Venezia Giulia e delle istituzioni politiche, attualmente è comandato presso l’Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione nel Friuli Venezia Giulia (Trieste). È stato supervisore di tirocinio presso la SSIS di Trieste; ha insegnato  Didattica della Storia e Metodologie della Didattica della Storia presso l’Università degli studi di Trieste. Tra le sue numerose pubblicazioni, le più recenti sono Istria, Quarnero, Dalmazia. Storia di una regione contesa dal 1796 ai nostri giorni (con M. Cuzzi e G. Rumici), (IRCI, Trieste 2009); Pola Operaia (1856-1947). I Dorigo a Pola. Una storia familiare tra socialismo mazziniano e austro marxismo (Circolo Istria, Trieste 2010).

Matjaž Stibilj attualmente lavora presso la biblioteca civica di Aidussina. Si laurea nel 2010 in storia e sociologia della cultura presso la Facoltà di Lettere di Lubiana con una tesi sulle unità giovanili di lavoro volontario provenienti dalla zona A negli anni 1945 e 1946. Prosegue la sua attività di libero ricercatore: negli ultimi tempi dedica la sua attenzione alla storia industriale e sociale del diciannovesimo secolo.

Urška Strle dal 2011 è research fellow presso il Dipartimento di Storia dell’Università di Lubiana. Si laurea in Storia nel 2004 con una tesi riguardo i movimenti femministi in Slovenia e sui periodici femminili slovacchi. Nel 2010 completa il dottorato con una tesi sugli Sloveni in Canada: Emigration through the Prism of Oral Testimony. Nel 2012 l’International Committee for Canadian Studies in Ottawa le assegna un postdoc fellowship per uno studio sugli Sloveni in Canada. Tra il 2006 e il 2013 lavora presso lo Slovenian Migration Institute SRC SASA di Lubiana. Fa parte di diversi gruppi di lavoro in progetti nazionali e internazionali. Si occupa prevalentemente di storia delle migrazioni e storia orale.

Petra Testen lavora come Research Fellow al Research Centre of the Slovenian Academy of Sciences and Arts, per l’Institute of Cultural History. Dal 2014 collabora con il Department of History Faculty of Arts University of Ljubljana al progetto di ricerca Women and the First World War. Le sue ricerche vertono prevalentemente sulla storia culturale, il quotidiano, la storia delle donne e la storia orale.

Fabio Todero – insegnante, ricercatore Irsml FVG, redattore della rivista «Qualestoria». Si occupa in particolare della Grande guerra e della sua memoria; ha pubblicato tra l’altro Pagine della Grande guerra. Scrittori in grigioverde (Milano 1999); Le metamorfosi della memoria. La Grande guerra tra modernità e tradizione (Udine 2002); Morire per la Patria. I volontari del Litorale Austriaco nella Grande Guerra, (Udine, 2005); Orizzonti di guerra: Carso 1915-1917 (Irsml FVG, 2008) e più recentemente il saggio Foibe nel volume curato da M. Isnenghi, I luoghi della memoria (Laterza, 2010).

Francesco Toncich - ha conseguito la laure triennale in storia contemporanea presso la Facoltá di Lettere e Filosofia dell'Universitá di Trieste; attualmente è ai Master presso l' Institut für osteuropäische Geschichte e presso l'Institut für Zeitgeschichte.


Spyros Tsoutsoumpis ha conseguito il dottorato di ricerca all’Università di Manchester nel 2012, dove ha lavorato diversi anni come teaching instructor. I suoi interessi di ricerca riguardano gli aspetti della storia sociale e militare in Europa durante il Ventesimo secolo; in particolare la creazione, i ruoli e l’attività dei gruppi armati di Resistenza durante il secondo conflitto mondiale e la storia della violenza paramilitare nel sud-est Europa, a partire dal tardo periodo ottomano. Ha di recente completato il suo primo volume monografico, The People’s Armies: A History of the Greek resistance 1942-1945, che riguarda l’attività della Resistenza greca durante l’occupazione.

Claudio Venza – È docente di Storia della Spagna contemporanea e di Storia dei partiti e dei movimenti politici presso l’Università di Trieste; ha insegnato Storia dell'Italia contemporanea all'Università Autonoma di Barcellona. Dirige, con Alfonso Botti, la rivista «Spagna contemporanea». Ha promosso, con Giampietro Berti, la stesura del Dizionario Biografico degli Anarchici Italiani (Pisa, 2004-05, 2 voll.). Tra le pubblicazioni principali: Umberto Tommasini. L’anarchico triestino (Milano, 1984); (con F. Madrid), Antología documental del anarquismo español (Madrid, 2001); Anarchia e potere nella guerra civile spagnola (Milano, 2009).

Fabio Verardo, nato nel 1982, si è laureato in Storia e Civiltà Europee presso l’Università di Udine ; sta compiendo il dottorando presso l’Università di Trento e collabora all’attività di ricerca dell’Irsml FVG. È autore di saggi e monografie sull’occupazione cosacco-caucasica del Friuli; si occupa di Resistenza, collaborazionismo e giustizia di transizione dopo il secondo conflitto mondiale. Sul tema dell’occupazione cosacca ha pubblicato: «Offesa all’onore della donna». Le violenze sessuali durante l’occupazione cosacco-caucasica della Carnia 1944-1945 (2016); «Otkryt kazaˇcij gospital’». L’occupazione cosacco-caucasica della Carnia attraverso le cartelle cliniche dell’Ospedale Sant’Antonio Abate di Tolmezzo (2013);Krasnov, l’atamano. Storia di un cosacco dal Don al Friuli (2012); I cosacchi di Krasnov in Carnia (2010).

Marta Verginella è professore ordinario di Storia dell’Ottocento e Teoria della storia presso il Dipartimento di Storia dell’Università di Lubiana. Collabora con l’Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione del Friuli Venezia Giulia di Trieste e l’Università del Litorale di Capodistria. Si occupa di storia sociale e di storia delle donne, in particolare studia le pratiche identitarie in aree multietniche e l’uso politico della storia nel contesto sloveno e in quello del confine italo-sloveno. Fra i suoi lavori pubblicati in italiano: Il confine degli altri (Roma 2008); il numero monografico di Qualestoria, La storia al confine e oltre il confine. Uno sguardo sulla storiografia slovena (XXXV, 1, 2007); La guerra di Bruno: l’identità di confine di un antieroe triestino e sloveno (Roma 2015).

Giovanni Villari (Ivrea, 1974) è docente di ruolo in Filosofia e Storia presso il liceo «Carlo Botta» di Ivrea. Laureatosi nel 1998 in Storia con una tesi sulla divisione corazzata «Centauro» nella campagna di Grecia, è dal 2004 dottore di ricerca in Storia del pensiero politico e delle istituzioni politiche con una tesi sull’influenza del fascismo sulla politica e sulle istituzioni albanesi. È curatore del primo volume del Libro dei deportati, ricerca patrocinata dall’ANED e coordinata dai proff. Mantelli e Tranfaglia, e autore, con Giovanna D’Amico e Brunello Mantelli, de I ribelli della Benedicta (Bologna 2011). Ha collaborato con il Dipartimento di Storia dell’Università di Torino sui temi della deportazione e sulla storia albanese del primo Novecento, su cui ha scritto diversi saggi e contributi.

Anna Maria Vinci già docente presso l’Università di Trieste, è stata presidente dell’Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli Venezia Giulia e ne è attualmente membro del Consiglio direttivo. I suoi studi si sono concentrati soprattutto sul fascismo nelle aree di confine. Su questi temi ha recentemente curato il volume Regime fascista, nazione e periferie, Atti del convegno omonimo (Udine 2010) e pubblicato il saggioSentinelle della patria: il fascismo al confine orientale 1918-1941 (Roma-Bari 2011). Ricordiamo inoltre, tra gli altri, il volume Storia dell’Università di Trieste: mito, progetti, realtà (Trieste 1997).

Ondřej Vojtěchovský, è ricercatore presso il dipartimento di storia della Facoltà di filosofia dell’Università Carlo di Praga. Attualmente è anche collaboratore dell’Istituto per lo studio dei regimi totalitari di Praga. Si occupa principalmente di storia della Jugoslavia, della Cecoslovacchia, delle relazioni tra paesi socialisti e tra i partiti comunisti europei. È l’autore del libro Z Prahy proti Titovi! Jugoslávská prosovětská emigrace v Československu (Praga 2012) [Da Praga contro Tito! L’emigrazione jugoslava pro-sovietica in Cecoslovacchia] che nel 2016 è uscito in traduzione croata presso l’editrice zagrebese Srednja Europa.

Stefan Wedrac - è ricercatore presso il dipartimento per la storia moderna e contemporanea dell'Accademia Austriaca delle Scienze a Vienna. Inoltre insegna all'Institute for European Studies a Vienna. Le sue pubblicazioni trattano degli ultimi decenni della monarchia austriaca, particolarmente della storia sociale, militare e degli italiani in Austria.

Saverio Werther Pechar, ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in storia e filologia presso l’Università degli Studi di Messina nel 2017, la laurea magistrale in storia presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata nel 2012 e la laurea in geografia presso Sapienza Università di Roma nel 2010. Membro del consiglio direttivo dell’Associazione Geografica per l’Ambiente e il Territorio e del direttivo dell’Associazione Italiana Combattenti Volontari Antifascisti di Spagna [Aicvas], collabora da anni con l’Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti [Anppia]. I suoi interessi si concentrano sulla Guerra Civile Spagnola e sulla storia della penisola balcanica nel XX secolo, risultando attualmente impegnato in una ricerca sulle vie di espatrio clandestine dalla Venezia Giulia durante il regime fascista, nell’ambito di un progetto su scala nazionale promosso congiuntamente da Aicvas ed Anppia.

Paolo Zanini è ricercatore in Storia contemporanea presso il Dipartimento di Studi storici dell’Università degli Studi di Milano. I suoi principali ambiti di ricerca riguardano la questione della libertà religiosa nell’Italia del Novecento; il mondo cattolico italiano progressista nel secondo dopoguerra; la politica mediorientale della Santa Sede; l’atteggiamento del mondo cattolico italiano e internazionale di fronte al sionismo e alla nascita dello Stato d’Israele.