09/11/2023 - Vittorio Vidali a quarant’anni dalla morte - 17.30, al Circolo della Stampa di Trieste

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Vittorio Vidali a quarant’anni dalla morte

Quarant’anni fa, il 9 novembre 1983, moriva a Trieste Vittorio Vidali, “un rivoluzionario che ha conosciuto tutte le carceri, ha visto tutti i paesi ed ha combattuto un po’ ovunque” (come riportato in un rapporto del 1938 al Prefetto di Trieste).

 

Giovedì 9 novembre, alle ore 17.30, al Circolo della Stampa di Trieste (corso Italia, 13, primo piano),

la figura di Vidali sarà ricordata da

Patrick Karlsen, autore del volume “Vittorio Vidali. Vita di uno stalinista (1916-1956)” pubblicato da il Mulino

e, in collegamento con Roma dalla filosofa della storia,

Diana Napoli, di cui è uscito recentemente il libro “Il mondo in testa. Vittorio Vidali. Scene di vita di un rivoluzionario di professione” edito da Manni. 

Porteranno un saluto

Tristano Matta, Presidente dell’Istituto di storia della Resistenza e dell’Età contemporanea nel Friuli Venezia Giulia (Irsrec),

Fabio Vallon, Presidente del comitato triestino dell’Anpi che partecipano insieme all’organizzazione dell’evento. 

Coordinerà il presidente del Circolo della Stampa, Pierluigi Sabatti.

 

L’incontro sarà l’occasione per una riflessione sul comunismo nella storia del Novecento a partire da Vidali e oltre Vidali.

Nato nel 1900 e formatosi nella Trieste post-imperiale del primo dopoguerra, Vittorio Vidali è stato un rivoluzionario e dirigente del movimento comunista internazionale la cui pluridecennale militanza è passata attraverso momenti e scenari di capitale importanza nella travagliata storia della prima metà del Novecento.  Il lavoro di Patrick Karlsen è frutto di una ricerca decennale e basato su una documentazione d’archivio largamente inedita, ripercorre la formazione politica di Vidali, il suo diventare comunista e stalinista, le sue missioni da agente del Comintern negli Stati Uniti, in Messico, nella Spagna della guerra civile, infine nella Trieste lacerata del secondo dopoguerra. A lungo sentimentalmente legato alla fotografa Tina Modotti e circondato dall’amicizia di figure di spicco dell’ambiente intellettuale e artistico del suo tempo (da Ernest Hemingway a Pablo Neruda, da Joris Ivens a Hannes Meyer, a Rafael Alberti), il “comandante Carlos” fu una figura mitica del movimento comunista e dell’antifascismo in generale. Parallela al mito e altrettanto duratura, si costruì intorno a Vidali una leggenda nera che lo volle responsabile di alcuni tra i più chiacchierati delitti politici di sospetta matrice sovietica a cavallo della Guerra fredda.

Patrick Karlsen (Genova, 1978) è ricercatore di Storia contemporanea al Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Trieste e direttore scientifico dell’Istituto per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea nel Friuli Venezia Giulia.

Un Vidali privato, scavato fuori dal mito, è quello proposto dalla storica Diana Napoli nel suo libro “Il mondo in testa”, sottotitolo “Vittorio Vidali, scene di vita di un rivoluzionario di professione”, con la prefazione di Luciano Canfora che lo definisce: “Un personaggio inimitabile della storia politico-militare del Novecento perché quel tipo di militanza totale non tornerà più dopo la scomparsa di quella generazione e della situazione storica in cui essa opero?”.

Diana Napoli ha studiato a Milano e a Parigi, dove ha conseguito il dottorato Diana Napoli ha studiato a Milano e a Parigi, dove ha conseguito il dottorato all’École des hautes études en sciences sociales. Si occupa di storiografia e filosofia contemporanea.  Prima di “Un mondo in testa. Vittorio Vidali” ha curato la raccolta di scritti di Jean-Paul Sartre Parigi occupata (2020). Dal 2020 è docente a contratto di Filosofia della storia presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. Specialista di Michel de Certeau, ha consacrato alla sua figura numerosi contributi in italiano, francese e spagnolo.


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