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Poi verso la piazza della chiesa dove si apre il “Posto delle fragole”, aper-
to nel 1979 in uno spaccio del manicomio, da una cooperativa sociale.
Punto di ristoro per chi vive e lavora a San Giovanni, studenti, operatori,
socii delle cooperative, professori universitari, visitatori del dipartimen-
to di salute mentale…ma anche luogo dove si reca chi vuole spazi aper-
ti, liberi e curati, dove sono possibili scambi e contaminazioni. Aperto
sempre più fino a tardi man mano che nelle stagioni la luce e il caldo
aumentano, accompagna feste, manifestazioni, convegni, ma, su richie-
sta, prepara buffet, rinfreschi e pranzi.
A partire dall’impegno collettivo dei “condomini” del Parco, obiettivo è
la sua costituzione come “distretto culturale evoluto”, spazio di svilup-
po socio-economico e culturale. Ma già oggi il luogo “con la sua pratica
quotidiana sviluppa un’ideale di integrazione e compartecipazione di
risorse umane, culturali e generazionali diverse, racchiudendo, in uno
spazio aperto a tutti, attività che spaziano dall’aerea educativa a quella
dei servizi alla persona, a quella per l’aggregazione la condivisione di
esperienze culturali; attività di partecipazione sociale, inserimento la-
vorativo e produzione di idee, progetti e utopie” (da
Lavori in corso
n.4,
Il parco di San Giovanni
) e costituisce una ricchezza per la città da sco-
prire e valorizzare.
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