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Mercoledì 10 APRILE 2019, alle 16.30, presso l'Aula Magna della Scuola per Interpreti e Traduttori, Narodni dom

via Filzi 14, Trieste

si terrà una nuova lezione del ciclo Storia in città 2019 Europa: integrazione o disintegrazione?


La sinistra italiana e l’integrazione europea
Giorgio Rossetti, Dialoghi europei

Abstract dell'intervento

LA SINISTRA ITALIANA E L'INTEGRAZIONE EUROPEA
- Giorgio Rossetti -

La prima riflessione organica sulla necessità dell'integrazione europea si ritrova nel Manifesto di Ventotene del 1941, redatto al confino da tre intelletuali riferibili alla sinistra, Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, ed Eugenio Colorni.
Ma all'avvio effettivo del processo di integrazione, le due componenti principali della sinistra italiana, PCI e PSI, votano contro la costituzione della CECA; e nel 1957, sui Trattati di Roma, il PCI conferma la sua contrarietà, mentre il PSI si astiene. La dialettica con la CGIL scandisce già in questa fase e ancor più negli anni successivi l'evoluzione europeista dei due partiti.
L'inizio degli anni 60 vede i socialisti entrare nei governi di centro sinistra e dunque inseririsi a pieno titolo nella politica europea, mentre il PCI avvia una riflessione sugli sviluppi del capitalismo italiano che lo porta (specie con Amendola eTrentin) a rivedere autocriticamente il giudizio sul MEC e ad entrare nel 1969 nell'assemblea parlamentare della CEE.
Berlinguer opera nel decennio successivo una netta scelta di campo, che progressivamente abbandona ogni riserva antieuropeista e apre la (breve) stagione dell'Eurocomunismo. Spinellli, divenuto nel frattempo Commissario Europeo su proposta di Nenni, segue con crescente interesse l'evoluzione del PCI e nelle seconda metà del decennio ne diventa punto di riferimento fondamentale.
Nel 1979 viene eletto come indipendente nelle liste del PCI al PE, dove si fa promotore di una radicale riforma delle istituzioni europee che verrà approvata all'inizio del 1984 a larghissima maggioranza. La proposta sarà però sostanzialmnete elusa dal Consiglio europeo di Milano, che deciderà invece di attuare il Mercato unico. In Italia nel frattempo si è aperta la fase del duello a sinistra tra PCI e PSI, che si riflette sulla politica europea dei due partiti. Lo sforzo del PCI per entrare nel PSE è lungamente ostacolato da Craxi, e quando vi si arriva siamo ormai in una fase nuova, che dopo il crollo del Muro, registra Maastricht, l'avvio della riunificazione tedesca, e - con le indagini di Mani pulite - il crollo della prima repubblica e dei partiti che ne hanno fatto parte. Per le nuove sinistre e l'Europa si apre un altro capitolo, tuttora in corso.

Giorgio Rossetti ha ricevuto qualche giorno fa un riconoscimento per il 50* anniversario della sua iscrizione all'ordine dei giornalisti, ma anche se per una decina d'anni è stato corrispondente e inviato di varie testate tra cui in particolare l'Unità, il suo impegno principale è stato quello politico.
Iscritto al PCI nel 1959, è stato prima segretario provinciale del partito di Trieste dal 1972 al 1979, poi segretario regionale dal 1979 alla fine del 1984. Ha fatto parte del Comitato centrale del PCI e - in quanto segretario regionale - invitato alle riunioni della direzione del Partito. Dopo lo scioglimento del PCI, ha aderito al PDS, poi ai DS ed è tuttora iscritto al PD, di cui è membro degli organismi dirigenti regionale e provinciale.
È stato consigliere comunale, provinciale, regionale e per 10 anni – dal 1984 al 1994 - membro del Parlamento Europeo dove si è occupato soprattutto di politica estera e delle relazioni economiche internazionali. Dal 1999 al 2001 ha fatto parte dello staff del ministro Fassino come esperto sui problemi dell'Est europeo.
Nel 1995 ha fondato a Trieste con altre personalità quali Giorgio Ruffolo, Giorgio Negrelli, Darko Bratina il Centro studi Dialoghi Europei, di cui è stato presidente fino al 2017.

 

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Gli incontri sono aperti a tutti.


Gli audio delle lezioni ed eventuali materiali forniti dai relatori sono disponibili per l'ascolto e il download gratuito cliccando qui.

organizzato da
Università di Trieste Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali
Istituto regionale per la storia della Resistenza e dell’Età contemporanea nel Friuli Venezia Giulia

in collaborazione con
Dialoghi europei
Insieme per l’Europa
Sistema bibliotecario giuliano SBG

con il contributo di
Fondazione CRT Trieste


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